lunedì 16 marzo 2015

Poliedrica. Ritratto di città. 16.03_ con Elda Cerchiari Necchi, Marco Carminati e Manuel Ferreira

Lunedì 16 marzo alle ore 18 allo Spazio Oberdan si tiene l'ultimo incontro del ciclo POLIEDRICA. RITRATTO DI CITTA', ideato da Elda Cerchiari Necchi e curato da Chiara Rosati, con Elda Cerchiari Necchi, Marco Carminati e Manuel Ferreira
                                                  
Marco Carminati, giornalista responsabile delle pagine d’Arte della Domenica del Sole 24 Ore, ripercorrerà alcuni passaggi fondamentali del ciclo Poliedrica che si è contraddistinto per le contaminazioni tra le arti, preannunciando stimolanti novità nel paesaggio culturale milanese.
Milano è stata al centro di una riflessione e possiamo senz’altro concludere che non si è trattato di una sterile celebrazione. La nostra città è da sempre un importante centro propulsivo e di aggregazione e un luogo di incontro tra genti e culture diverse.
Con lo stesso spirito sta nascendo la guida “Milano Mia” un progetto editoriale di Elda Cerchiari Necchi a cura di Chiara Rosati, che raggruppa tanti personaggi di cui abbiamo sentito la voce nel corso degli incontri dell’Associazione e molti altri ancora.


Per l'occasione Manuel Ferreira, attore e autore della compagnia teatrale Alma Rosé, interpreta il monologo “Canto per la Città” scritto con Elena Lolli. Come in un dialogo amoroso si snodano le contraddizioni di un rapporto difficile e controverso di cui, però, non possiamo fare a meno. 

Fondamentale per l’identità multiculturale di questa serata, l’apporto poliedrico di un gruppo affermato di musica klezmer, canzone yiddish e sefardì coordinato da Lydia Cevidalli, nota violinista.
La musica klezmer si è nutrita, nel corso dei secoli, dei linguaggi e delle culture di diversi paesi. Le tradizioni musicali di Polonia, Romania, Russia e Ucraina rivivono in questa musica, coniugate a una religiosità molto espressiva. E’ una musica che ha attraversato terre, conosciuto civiltà, culture e suoni diversi, e ha fatto sue tali suggestioni integrandole in uno stile perfettamente riconoscibile, diventando espressione di pluralismo e dunque sinonimo di libertà.
Ingresso libero.

lunedì 2 marzo 2015

Poliedrica. Ritratto di città. 02.03_ "Perché la Gioconda è così famosa?" con Marco Carminati

Lunedì 2 marzo alle ore 18 allo Spazio Oberdan prosegue il ciclo POLIEDRICA. RITRATTO DI CITTA', ideato da Elda Cerchiari Necchi e curato da Chiara Rosati, con un incontro dal titolo:  
“Perché la Gioconda è così famosa?”.
In collaborazione con Città metropolitana di Milano, con il Patrocinio del Comune di Milano, il contributo di Gallerie d'Italia e con la partecipazione straordinaria del Conservatorio G. Verdi di Milano.
Con Marco Carminati, giornalista responsabile delle pagine d’Arte della Domenica del Sole 24 Ore, scopriremo come la Gioconda sia divenuta nel XX secolo il quadro più famoso al mondo. Saremo trascinati a seguire le vicende rocambolesche e divertenti che hanno reso questo ritratto di donna, misterioso ed enigmatico, una vera e propria attrazione.
Il racconto parte dal momento in cui venne dipinta a Firenze nel 1503 da Leonardo da Vinci.

Il quadro non ha particolare notorietà fino al 1911 quando Vincenzo Peruggia lo ruba portandolo con sé in treno fino a Luino, ritenendo erroneamente che il dipinto sia stato portato via dall’Italia in epoca napoleonica. Di questo furto parlano tutti i giornali del mondo. E’ il primo esempio di notorietà creata dai media che amplificano la notizia e seguono le complesse ricerche del dipinto. Qui cominciarono anche i “pellegrinaggi” al Louvre…in un primo momento per vedere solo il chiodo a cui era stata appesa! 
Viene analizzata anche la sua fortuna critica che la rende una vera e propria icona pop: rielaborata e riproposta da grandi artisti come Marcel Duchamp, Andy Warhol e Botero approda più volte alla pubblicità, in numerose versioni e copie realistiche o irriverenti. Un esempio di tam-tam mediatico che porta quest’opera a surclassare altri capolavori assoluti della storia dell’arte. 
L'incontro è preceduto da Simone Rinaldo, allievo del Conservatorio di Milano, alla chitarra che esegue: "Variations a travers les siècles", di Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968) e "Quatre pièces brèves" di Frank Martin (1890-1974). Ingresso libero.