Lunedì 16 febbraio alle ore 18 allo
Spazio Oberdan prosegue il ciclo POLIEDRICA. RITRATTO DI CITTA',
ideato da Elda Cerchiari Necchi e curato da Chiara Rosati, con un incontro dal
titolo: “Le sperimentazioni del nuovo cinema”, con Maurizio Nichetti.
In
collaborazione con Città metropolitana di Milano, con il Patrocinio del Comune
di Milano, il contributo di Gallerie d'Italia e con la partecipazione
straordinaria del Conservatorio G. Verdi di Milano.
Maurizio Nichetti, regista e direttore della sede milanese del Centro Sperimentale di
Cinematografia, accompagna il
pubblico alla scoperta dei segreti del mestiere e degli orizzonti del fare
cinema oggi, raccontati in prima persona.
Un argomento stimolante che va a arricchire gli
approfondimenti di Poliedrica sui linguaggi del nuovo millennio, adatto anche a
un pubblico di non addetti ai lavori.
" Sembra ieri. Era il 1995 e l'invenzione dei
Fratelli Lumière compiva 100 anni! Da quel giorno di anni ne sono passati
altri venti! Ma per il cinema e lo spettacolo audiovisivo in genere sembra
passato un altro secolo. Nuove tecnologie, nuove piattaforme di
distribuzione, nuovi linguaggi hanno formato un nuovo pubblico e nuove
professionalità. Come si può sopravvivere a tutto questo?
Maurizio Nichetti ne parla insieme a un pubblico di spettatori
curiosi di sapere cos'è un Avatar, un
Brand Content o uno Storytelling, ma ancora capaci di ridere
o emozionarsi per una gag di Charlie Chaplin."
In occasione di questo incontro di POLIEDRICA
riprendono gli interventi musicali di
giovani allievi del Conservatorio di
Milano, questa volta seguendo le suggestioni che legano il cinema al linguaggio del post rock jazz contemporaneo.
Intervengono Soleil Vaccarella, jazz voce, e Lorenzo
Blardone, pianoforte.
All’insegna dell’improvvisazione su colonne
sonore celebri, si sottolineeranno le affinità tra il cinema e il jazz, due
espressioni artistiche nate nello stesso periodo storico e sotto l’egida dell’“arte
per tutti”, due ambiti che devono fare i conti con l’indagine delle proprie
possibilità espressivo-concettuali e la necessità di una comunicabilità col
grande pubblico.
Ingresso libero.