I SEE THAT
I SEE WHAT
YOU DON’T SEE
01.03.–01.09.2019
La Triennale di Milano
Viale Alemagna, 6
Milano
Partecipazione dei Paesi Bassi alla XXII Triennale di Milano
Commissario
Guus Beumer, Het Nieuwe Instituut
Curatrici
Angela Rui, Marina Otero Verzier, e Francien van Westrenen
I See That I See What You Don’t See, il contributo olandese alla XXII Triennale di Milano, presenta un’immagine su più livelli, non-binaria e a volte imprevedibile della relazione contemporanea e multispecie con l’oscurità.
Il progetto sostiene che l’ambiente odierno, in cui i confini tra natura, ecologia, tecnologia e cultura sfumano sempre di più, sia il risultato di continui interventi di design. Il design si colloca dunque come un tentativo sia distruttivo che riparatore, coinvolto nella relazione mutevole del corpo con i cicli di luce e ombra.
Per la XXII Triennale di Milano, il progetto sfrutta il panorama come modello spaziale. Originariamente pensato per creare l’illusione di una visione panottica del mondo, il panorama qui articola una rappresentazione frammentata di un paesaggio contemporaneo. Questi meccanismi di visualizzazione agiscono da vettore di ricerca nonché da orizzonte stratificato che racchiude modi di vedere storici e attuali. Diorami, proiezioni o schermi piatti presentano filmati, performance, paesaggi sonori e olfattivi progettati dai diversi artisti. Sono varchi verso ciò che di solito non siamo in grado, o non scegliamo, di vedere; verso ambienti cosmici, automatizzati e apparentemente invisibili che sono stati progettati e che quindi potrebbero essere riprogettati.