lunedì 16 febbraio 2015

Poliedrica. Ritratto di città. 16.2_ "Le sperimentazioni del nuovo cinema" con Maurizio Nichetti

Lunedì 16 febbraio alle ore 18 allo Spazio Oberdan prosegue il ciclo POLIEDRICA. RITRATTO DI CITTA', ideato da Elda Cerchiari Necchi e curato da Chiara Rosati, con un incontro dal titolo:  “Le sperimentazioni del nuovo cinema”, con Maurizio Nichetti.

In collaborazione con Città metropolitana di Milano, con il Patrocinio del Comune di Milano, il contributo di Gallerie d'Italia e con la partecipazione straordinaria del Conservatorio G. Verdi di Milano.

Maurizio Nichetti, regista e direttore della sede milanese del Centro Sperimentale di Cinematografia, accompagna il pubblico alla scoperta  dei segreti del mestiere e degli orizzonti del fare cinema oggi, raccontati in prima persona.
Un argomento stimolante che va a arricchire gli approfondimenti di Poliedrica sui linguaggi del nuovo millennio, adatto anche a un pubblico di non addetti ai lavori. 
" Sembra ieri.  Era il 1995 e l'invenzione dei Fratelli Lumière compiva 100 anni!  Da quel giorno di anni ne sono passati altri venti! Ma per il cinema e lo spettacolo audiovisivo in genere sembra passato un altro secolo.  Nuove tecnologie, nuove piattaforme di distribuzione, nuovi linguaggi hanno formato un nuovo pubblico e nuove professionalità.  Come si può sopravvivere a tutto questo?  
Maurizio Nichetti ne parla insieme a un pubblico di spettatori curiosi di sapere cos'è un Avatar, un Brand Content o uno Storytelling, ma ancora capaci di ridere o emozionarsi per una gag di Charlie Chaplin." 

In occasione di questo incontro di POLIEDRICA riprendono gli interventi musicali di giovani allievi del Conservatorio di Milano, questa volta seguendo le suggestioni che legano il cinema al linguaggio del post rock jazz contemporaneo. Intervengono Soleil Vaccarella, jazz voce, e Lorenzo Blardone, pianoforte.

All’insegna dell’improvvisazione su colonne sonore celebri, si sottolineeranno le affinità tra il cinema e il jazz, due espressioni artistiche nate nello stesso periodo storico e sotto l’egida dell’“arte per tutti”, due ambiti che devono fare i conti con l’indagine delle proprie possibilità espressivo-concettuali e la necessità di una comunicabilità col grande pubblico. 
Ingresso libero.