lunedì 19 gennaio 2015

Poliedrica. Ritratto di città. 19.1_ Canzone d’autore e identità milanese al Teatro Gerolamo (1958-1963)

Lunedì 19 gennaio alle ore 18 allo Spazio Oberdan riprende il ciclo POLIEDRICA. RITRATTO DI CITTA', ideato da Elda Cerchiari Necchi e curato da Chiara Rosati, con un incontro dal titolo: Canzone d’autore e identità milanese al Teatro Gerolamo (1958-1963)”.
 
In collaborazione con Città metropolitana di Milano, con il Patrocinio del Comune di Milano, il contributo di Gallerie d'Italia e con la partecipazione straordinaria del Conservatorio G. Verdi di Milano.
Emilio Sala, professore associato di musicologia presso l’Università degli Studi di Milano, si occupa in questa occasione di un tema – la “canzone milanese” – a cui viene associato un luogo che contribuì non poco a configurarla: il Teatro Gerolamo, con il proposito di sottolineare la dimensione teatrale di un capitolo interessante e forse poco noto della storia della canzone d’autore italiana.

Il Teatro Gerolamo, progettato nel 1868 da Giuseppe Mengoni che nel 1868 lo realizzò riproducendo in piccolo la Scala di Milano, con la sua dimensione intima, sofisticata e popolare a un tempo, non va considerato come un contenitore “neutro”. Là ebbero luogo, lo ricordiamo nell’incontro, spettacoli indimenticabili che dettero il via alla formula del teatro-canzone, tra cui Giro a vuoto (1960), Milanin Milanon (1962) – il cui cast era già tutto un programma: Tino Carraro, Enzo Jannacci, Sandra Mantovani, Milly e Anna Nogara - e Costretto dagli eventi (1963).
Tra i suoi principali autori ricordiamo Fiorenzo Carpi (1918-1997) e Gino Negri (1919-1991) due musicisti milanesi che più di altri giocano un ruolo di primo piano nel contesto che andiamo ricostruendo.
Un repertorio vario che approda alle canzoni di Laura Betti su testi “d’autore” di Moravia, Flaiano, Pasolini, Buzzati, Arbasino ecc. (messi in musica, tra gli altri, da Negri e Carpi) e le canzoni della malavita di Ornella Vanoni. 

Ed è proprio a partire da questi anni che emerge il neologismo «cantautore» che entra dapprima in circolo per esigenze «di classificazione a fini commerciali», ma che ben presto si trasforma acquisendo un significato più complesso e ponendo Milano, forse è poco noto, davvero al centro delle invenzioni musicali del tempo.

Ingresso libero.