lunedì 20 gennaio 2014

Sesto incontro del ciclo "Paesaggi senza confini" dal titolo “La ricerca artistica e lo spazio tra tecnologia e natura” con Antonello Negri

Il 20 gennaio alle 18 riprenderà il ciclo di incontri allo Spazio Oberdan dal titolo “Paesaggi senza confini” ideato dall'Associazione Culturale Elda Cerchiari Necchi.


Antonello Negri, professore ordinario di Fonti, modelli e linguaggi dell'arte contemporanea presso il Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano, interverrà sul tema “La ricerca artistica e lo spazio tra tecnologia e natura”.

Il paesaggio naturale o artificiale che ci circonda, è oggetto da sempre dell’osservazione artistica:natura, tecnologia e artificio vengono a costituire così il fulcro dell’incontro che prenderà avvio dal lavoro di Lucio Fontana nell’ambito della sua idea di ‘spazialismo’ per approdare, in tempi più recenti, a un superamento dei limiti offerti dai mezzi espressivi tradizionali e dall’idea di ‘quadro’.

La natura è ispiratrice di soluzioni formali estremamente essenziali: questo avviene, per esempio, nell'opera di Kounellis e di Beuys.


Altri artisti prediligono, invece, interpretazioni fortemente autoreferenziali-Richard Long - oppure si misurano con l'ampiezza del territorio: HeizerSmithson, De Maria e Christo (Land Art). 
Una summa esemplare di queste tematiche è attualmente costituita dall'opera di un allievo di Beuys,Anselm Kiefer
La sua monumentale pittura incentrata sulla rappresentazione di grandi spazi devastati, è sfociata nell'installazione dei Sette Palazzi Celesti all'Hangar Bicocca, molto nota al pubblico milanese.

lunedì 13 gennaio 2014

2014 Riprendono gli incontri del ciclo "Paesaggi senza confini"


Nel corso degli appuntamenti ideati dall'Associazione Elda Cerchiari Necchi finora condivisi abbiamo cercato di affrontare alcune accezioni, complesse e profonde, del termine “paesaggio”. Con esso abbiamo sempre inteso uno spazio modellato dall’uomo e arricchito dalla sua creatività.
Diversi gli scenari, sia da un punto di vista geografico e temporale, sia di contenuto. Così abbiamo ‘spaziato’ dall’estetica all’antropologia, dalla musicologia alla drammaturgia, con alcuni protagonisti di queste discipline.
Il centro propulsore di questo viaggio è l’umanità, il filo rosso la capacità umana di intrecciare relazioni con gli strumenti di cui disponiamo: parole, suoni, luci, forme…

Abbiamo scoperto che attraverso l’arte si può descrivere quel che è intrinseco al fenomeno della spazialità e della sua rappresentazione; attraverso la filosofia l'esistenza di spazi ‘simbolici’ che nutrono la nostra capacità di osservazione. Il punto di vista antropologico ci ha permesso di comprendere che la lettura del paesaggio e la sua valutazione dipendono dalla cultura dell’osservatore. I paesaggi sonori ci hanno poi aiutato a definire e comprendere - non senza ironia - gli ambiti d’azione delle nostre esistenze urbane. L’esperienza solitaria e profonda di spazi naturali, vissuta con uno sguardo teatrale, ha fatto emergere frammenti di memoria connessi alla nostra dimensione privata, spesso fortemente intrecciata con quella collettiva.
Matrice comune di tutti gli incontri - anche di quelli che vi invitiamo a seguire nel nuovo anno a partire da lunedì 20 gennaio – è offrire uno spunto di riflessione, curiosità e approfondimento di diverse discipline, stimolando un’apertura mentale che aiuti a comprendere la complessità del mondo contemporaneo.
Vi aspettiamo dopo la pausa festiva, sempre numerosi e partecipi, per condividere nuove esperienze di conoscenza. A presto!